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Sei inchieste giudiziarie sui fatti di Genova
Sulla «battaglia di Genova» sono sei le inchieste aperte. L'ultimo fascicolo è stato aperto stamani e riguarda tutti gli episodi di violenza nei confronti di fermati, molti dei quali stranieri, che sostengono di essere stati picchiati in carcere o in altre strutture di prima detenzione.

Per quanto riguarda le altre inchieste, una è in merito all'omicidio del giovane manifestante CARLO GIULIANI. Un'altra sulla notte del BLITZ NELLA SCUOLA DIAZ. Una quarta sui fermi delle TUTE NERE sorprese nei giorni successivi al summit nell'entroterra di Genova a bordo dei loro camper con bastoni, abiti neri, coltelli, martelli ed altro materiale. Una quinta sulla busta esplosiva inviata alla caserma dei carabinieri di San Fruttuoso che ha ferito un carabiniere e la missiva incendiaria indirizzata al Prefetto di Genova, intercettata e disinnescata nella sede delle Poste di Genova.
Infine c'è l'inchiesta riguardante gli SCONTRI DI PIAZZA a avvenuti nei due giorni del vertice. Quest'ultima viene definita un «procedimento-contenitore» dove confluiranno tutte le notizie di reato e che poi sarà smistata tra i vari pm.
corriere.it

Agenti in festa nella cittadella fra cori da stadio e caroselli d'auto

Il G8 era finito da poche ore. A poca distanza dalla Fiera i genovesi facevano ancora i conti dei danni in piazza Rossetti e nelle altre strade della Foce devastate dalla furia del black bloc. Intanto, all'interno del Palasport, le forze dell'ordine celebravano una festa. Con cori da stadio, canzoni cantate a squarciagola, sfogando in un colpo solo le tensioni di tre giorni terribili. Altri caroselli di giubilo si sono ripetuti lunedì mattina, per l'imminente ritorno a casa. La festa si è svolta domenica 22 luglio. "Per la precisione dalle undici di sera alle due del mattino", racconta una signora che abita in corso Aurelio Saffi, in un palazzo con le finestre affacciate sulla Fiera.
ilsecoloxix.it

Infiltrati neonazi a Genova, la Questura sapeva.
Angius accusa Scajola

Il documento riservato pubblicato da Il secolo XXIX in cui si parla della presenza di infiltrati neonazisti nelle manifestazioni di Genova, di cui abbiamo dato notizia nella precedente rassegna stampa, è stato portato in aula al Senato dal capogruppo dei Ds Gavino Angius, che ha chiesto l'intervento immediato del ministro dell'Interno Scajola. Il documento dimostra che la polizia sapeva già qualche giorno prima dell'inizio del G8 dell'arrivo di gruppi di provocatori. Secondo il capogruppo dei Ds, l'esistenza del documento aggrava la posizione del ministro Scajola, del quale è tornato a chiedere le dimissioni.
«Il documento - ha detto Angius - è stato stilato alcuni giorni prima del vertice e denuncia l'intenzione di gruppi neofascisti e neonazisti di infiltrare il movimento antiglobalizzazione per colpire il movimento stesso e più in generale la sinistra. Già questo getta un'ombra inquietante su come si sia svolto il lavoro di intelligence. A questo punto è necessario che il ministro venga immediatamente in Parlamento perché nelle sue comunicazioni di lunedì scorso non ha fatto alcun cenno a questo documento, del quale è ovvio che fosse perfettamente a conoscenza, altrimenti dovrebbe smettere immediatamente di fare il ministro e andare in vacanza alle Bahamas.». La scelta di non parlarne, secondo Angius, «configura un comportamento gravemente omissivo del ministro dell'Interno, che chiamato da noi a rispondere».
«Quando si dice che da Asti vengono indicate dieci persone di formazioni di estrema destra che si accingono ad infiltrarsi tra le tute bianche con quello scopo di provocazione, poiché Asti non è New York io presumo che quelle dieci persone siano conosciute, probabilmente con nome, cognome, indirizzo e numero di telefono».
unita.it


27 luglio